
“Italia maglia nera, ogni anno 11 mila morti. È una pandemia silente”.
"L'antibiotico-resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente"
(riporto un articolo da https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=118393&fr=n. I miei commenti all'articolo in corsivo)
Arriva campagna di comunicazione (??? dovrebbero farla ai medici, non ai cittadini ???)
Schillaci: “La promozione di un uso appropriato degli antibiotici è un obiettivo che si può raggiungere solo investendo sull'empowerment dei cittadini (???), sensibilizzando sull'importanza di affidarsi al medico di medicina generale, che garantisce l'appropriatezza alle prescrizioni (ah...davvero???)”.
“La resistenza antimicrobica e in particolare l’antibioticoresistenza è oggi considerata una delle principali minacce per la sanità pubblica a livello globale. L’uso eccessivo e improprio di antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, insieme alla diffusione purtroppo ancora elevata dalle infezioni correlate all’assistenza sanitaria, sono i principali fattori alla base dello sviluppo dell’antimicrobicoresistenza. Le infezioni resistenti ai farmaci antimicrobici provocano ogni anno oltre 35.000 decessi nelle Nazioni europee e purtroppo circa un terzo di questi decessi avviene in Italia. Secondo gli ultimi dati Aifa, nel 2022 registriamo una ripresa dei consumi degli antibiotici sistemici con un +24, % rispetto al 2021.
Si stima che nel 2022, tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75 anni. Questo fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Fare passi in avanti in questa battaglia è essenziale anche per la sostenibilità del sistema. Non vorrei usare troppi dati, ma credo che sia utile ricordare che l’Ocse ha stimato che, se le attuali tendenze non cambieranno, nei Paesi del G7, fra il 2015 e il 2050, il trattamento delle infezioni resistenti si sarà tradotto in media in una spesa straordinaria, ogni anno, di circa 7 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più e l’Italia contribuirà a questo calcolo con circa 1,3 milioni di giorni di degenza ospedaliera in più ogni anno.
Sempre secondo l’Ocse, in assenza di nuove politiche di sanità pubblica, nell’Ue nel 2035 una infezione su tre sarà resistente agli antibiotici”.
Per contrastarle è fondamentale ridurre il numero complessivo delle infezioni, anche puntando ovviamente sulle vaccinazioni (...). A tale riguardo siamo impegnati sia nella promozione attiva delle vaccinazioni che nel sostegno allo sviluppo di vaccini contro ceppi batterici resistenti”.
“Però – ha sottolineato - credo che un ruolo fondamentale spetti all’innovazione e alla ricerca, in ogni ambito: nella prevenzione, nella diagnosi e nella terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici.
Fattore irrinunciabile è poi una formazione adeguata degli operatori sanitari (magari si...).
Inoltre: "È importante che i programmi di formazione continua e i curricula includano anche una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e controllo delle infezioni, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza che sono tutti associati all'antimicrobico resistenza.
L’altro grande tema che ho citato all’inizio è la promozione di un uso appropriato degli antibiotici, un obiettivo che si può raggiungere solo investendo sull’empowerment del cittadino, sensibilizzandolo - come facciamo con questo spot - sull’importanza di affidarsi al Medico di Medicina Generale che nell’ambito di un’alleanza terapeutica garantisce appropriatezza delle prescrizioni” (conosco medici che prescrivono antibiotici ad ogni colpo di tosse, sia ad adulti che bambini, spesso semplicemente per proteggersi a livello legale contro eventuali denunce...).
"L'antibiotico-resistenza supererà in decessi quelli del cancro, è una pandemia silente". A lanciare l'allarme è Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, nel suo intervento.
"Ogni anno in Italia si registrano 11mila morti per antibiotico-resistenza. Occorre quindi individuare sempre nuove molecole e antibiotici (e non comprendere come mai, in un periodo storico così felice, caratterizzato da misure igieniche estreme, in un paese del "primo mondo" come l'Italia, con un tenore di vita mediamente buono, ci siano così tanti bambini e adulti costantemente malati e con un sistema immunitario così indebolito???).
Non ci siamo: ancora si continua a dare la colpa ai batteri e a cercare il modo di combatterli. Ancora si abusa di farmaci che andrebbero prescritti in condizioni particolarmente acute e dove altre terapie non sono possibili. L'antibiotico era nato durante le guerre mondiali per trattare le ferite infette di guerra e di trincea, e siamo invece arrivati a trattare mal di gola e banali raffreddori abusando di farmaci che, ovviamente, non fanno altro che rafforzare la capacità dei batteri di mutare per potersi adattare all'ambiente. Non solo: indeboliscono le nostre difese immunitarie concorrendo anche a distruggere la nostra flora batterica simbionte che ci protegge dai batteri parassiti e produce molte molecole benefiche.
La chiave è comprendere come POTENZIARE IL SISTEMA IMMUNITARIO, come renderci più reattivi ad eventuali germi, come permetterci di produrre più anticorpi in modo "naturale", e non solamente attraverso un vaccino, anche perché è impensabile vaccinare tutti per tutto ciò che esiste: solo un folle potrebbe pensare in questo modo.
+++ SVILUPPARE DIFESE INTERIORI +++
+++ MANTENERE UN BUON EQUILIBRIO CON L'AMBIENTE +++
+++ RIPULIRE L'ORGANISMO +++
(il germe è nulla, il "terreno è tutto")
Se il nostro sistema immunitario non avesse un valore, nel corso della storia ci saremmo gia estinti.
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