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Immagine del redattoreDr. Gianpaolo Giacomini

Gelsemium sempervirens

Rimedio dell'emotività e della paura

Gelsemium Semprevirens è un rimedio omeopatico usato da decenni; la pianta rampicante era già nota ai coloni nord americani e veniva da loro utilizzata in caso di febbre. Si tratta di una pianta che cresce soprattutto nelle regioni meridionali del nord America, i cui fiori tubolari sono di un bel colore giallo brillante.

I principi attivi che contiene sono alcaloidi comprendenti la gelsemina e la sempervirina, che si trovano principalmente nel rizoma e nella radice. La preparazione omeopatica utilizza la Tintura Madre, ottenuta con la radice fresca raccolta un po’ prima della fioritura della pianta; si può ottenere anche per triturazione della radice secca.

Nella guerra civile americana, il Gelsemium veniva usato in forma di succo in sostituzione dell’oppio, poiché il suo principio attivo è in grado di lenire i dolori.


Gelsemium è un importante policresto vegetale; esso possiede sintomi ben marcati e specifici riscontrabili nella pratica quotidiana. Il temperamento è nervoso, la costituzione è fosforica, la diatesi è tubercolinica.


Il soggetto che richiede Gelsemium trema perché è ansioso, esageratamente emotivo ed emozionato. Egli è il soggetto più tremolante della Materia Medica. E' anche un soggetto che soffre di estrema debolezza, brividi, vertigini od anche diarrea prima di un evento ritenuto importante.

È pertanto uno dei principali rimedi dell’ansia da prestazione.

Altri sintomi-chiave sono estrema timidezza, fragilità, instabilità, sentirsi a disagio nel parlare in pubblico o affrontare una qualsiasi prova o essere oggetto di attenzione, raucedine o laringite per paura di esibirsi, confusione e stordimento.


È il grandissimo rimedio della fifa.


È il rimedio della fifa dello studente che deve sostenere un esame. Il soggetto desidera stare da solo e in pace (non vuole essere costretto ad esprimere un’idea), ha disturbi dopo e per un’emozione (debolezza e tremori, coliche, diarrea, insonnia), l’emozione lo rende muto, ha paura della morte. Ma è anche un grande rimedio nevralgico.

Un esempio che può far comprendere meglio il rimedio è quello dello studente che si presenta emozionato e tremante il giorno dell’interrogazione. Egli non ricorda più nulla di ciò che ha studiato, è il fenomeno della “tabula rasa”. La sua mente è offuscata, il suo volto è caldo e pallido, ma le gote sono arrossate, il suo cuore batte forte, avverte lo stimolo di andare in bagno. Le sue mani sudano e tremano, sente di svenire e in quel momento vorrebbe essere altrove. Poi, ritornato al suo banco, inizia piano piano a ricordare, il calore ed il rossore del volto pian piano scompaiono, i battiti del cuore si normalizzano, le mani si asciugano e si muovono con maggiore scioltezza, il tremore diminuisce fino a fermarsi. Se si sente amato e stimato sia dall’insegnante che dai compagni egli riesce a dare il meglio di sé nonostante la sua insicurezza.


Ed ecco l’analogia tra la pianta ed il carattere del rimedio. Il nostro soggetto è fragile, vuole essere coccolato, vezzeggiato, essere al centro delle attenzioni, trattato con tenerezza e con riguardo: ha cioè bisogno di amore, di essere nutrito d’affetto, del sostegno di una persona amica. Solo così egli darà il meglio di sé.


Relativamente all’ansia da prestazione Gelsemium somiglia in un certo senso ad Argentum nitricum e può considerarsi il suo fratello minore; però mentre Gelsemium ha paura solo al momento dell’esame, dell’incontro o dell’avvenimento, Argentum nitricum è colto da angoscia anticipatoria, cioè alcuni giorni prima dell’evento è agitato ed ansioso, teme di non riuscire ad affrontare la situazione ed a superare le difficoltà. Argentum nitricum si rivela prevalentemente adatto ad un soggetto che soffre di ansia profonda con battito cardiaco accelerato e paura irrazionale di quanto dovrà accadere, che, ad esempio, continua a chiedersi «Che cosa farò se mi dimenticherò qualcosa? Che cosa succederà se non riuscirò ad andare avanti? E se verrò meno?». Altri sintomi-chiave di Argentum nitricum che complessivamente lo distinguono da Gelsemium sono: paura di arrivare in ritardo, mente vagante su mille pensieri, sensazione di mancanza di tempo, svegliarsi al mattino pensando di non riuscire ad affrontare la giornata, paura di sentirsi in pericolo, paura della morte, ansia in luoghi affollati e in ambienti chiusi (claustrofobia), frettolosità, impulsività.


Gelsemium somiglia anche a Lycopodium. Infatti Lycopodium si rivela prevalentemente adatto ad un soggetto che avverte perdita di fiducia in sé stesso in previsione dell’evento, paura di sbagliare o di fare brutta figura, cercando di non darlo a vedere, che, ad esempio, continua a pensare «Quando entrerò farò la figura dell’imbecille». Altri sintomi-chiave di Lycopodium che complessivamente lo distinguono da Gelsemium sono: frustrazione, emotività, timore di fronte a estranei, bisogno della stima altrui, reticenza nell’intraprendere qualcosa di nuovo anche se poi ottiene dei buoni risultati, somatizzazione a livello gastrointestinale, paura di non essere in grado di emergere e di far fronte alle proprie responsabilità e ciò, poiché risulta essere un ambizioso e un perfezionista, si traduce in un certo nervosismo.

Gelsemium, Argentum nitricum e Lycopodium sono i tre rimedi omeopatici che più caratteristicamente vengono utilizzati nell’ansia da prestazione, con le differenze esaminate nella diagnosi differenziale di cui in precedenza.


Utilizzo del rimedio Gelsemium


1) Sistema Nervoso.

Incoordinazione muscolare. Tic. Claustrofobia. Paura della morte. Nevralgie. Ansia dovuta a emotività, timidezza, depressione generale per il calore del sole o d’estate, timore di parlare in pubblico, di sostenere una prova, di essere oggetto di attenzione. Nell’ansia da dispiaceri, contrarietà, cattive notizie, preoccupazioni eccessive, ecc. somiglia a Ignatia amara e Aconitum napellus. Tremore. Gelsemium presenta tutte le forme di tremore, da quello semplice dovuto ad un’emozione a quello essenziale ed a quello del morbo di Parkinson. In questi ultimi due casi il rimedio apporta un parziale sollievo.


2) Occhi.

Paresi dei muscoli palpebrali tale che le palpebre sono gravi e pesanti. Il soggetto fa molta fatica ad aprire gli occhi. Diplopia. Amaurosi.


3) Orecchie.

Improvvisa perdita dell’udito per breve tempo.


4) Bocca.

La lingua è gonfia ed intorpidita, il soggetto non riesce a parlare ed è tremolante quando la si mostra. Nelle balbuzie è spesso prescritto in associazione con Causticum e con Stramonium per completare e rafforzarne l’azione. Paralisi della bocca.


5) Gola.

Deglutizione difficile. Afonia. Raucedine. Paralisi delle corde vocali scatenata da un’emozione. Pulsazione alle carotidi.


6) Testa.

Congestione cerebrale. Capogiri come se si fosse ubriachi. Cefalea che inizia nel tratto cervicale. Mal di testa con dolore di tipo congestizio che inizia nella regione occipitale per fissarsi in quella frontale, con sensazione di laccio stretto al di sopra degli occhi spesso preceduta da disturbi visivi; testa pesante e difficile da sollevare, palpebre pesanti; aggravamento con il calore, gli spaventi e le eccitazioni; miglioramento stando coricati con la testa sollevata e temporaneamente con la pressione. La cefalea migliora tenendo la testa bassa o con un’abbondante emissione di urina.


7) Labirintite e Vertigini.

Quando il sintomo predominante della labirintite sono le vertigini, accompagnate da debolezza generalizzata, spossatezza e apatia mentale. Vertigine che insorge dalla regione occipitale.


8) Febbre. Influenza. Rosolia. Morbillo.

Febbre intensa con assenza di sete, tremore, brividi di freddo, sensazione di spossatezza, prostrazione, assopimento, dolori muscolari, congestione della testa e cefalea. Aggravamento alle ore 10, con il calore, con il movimento; miglioramento dopo aver urinato abbondantemente.


9) Sonno.

Insonnia dovuta ad ansia da prestazione o ansia anticipatoria; insonnia dovuta a eccitazione nervosa.


10) Apparato digerente.

Sete. Stenosi dell’esofago. Sensazione di debolezza all’epigastrio con angoscia. Diarrea urgente dovuta ad un’emozione. Fame nervosa.


11) Apparato genitale femminile.

Amenorrea, metrorragia, amenorrea secondaria. Paralisi che si manifesta durante le mestruazioni.


12) Apparato genitale maschile.

Spermatorrea. Anorgasmia (assenza di orgasmo) nel coito dovuta ad ansia da prestazione.


13) Apparato respiratorio.

Respiro frequente. Sensazione di soffocamento.


14) Apparato cardiovascolare.

Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Battito cardiaco irregolare, polso frequente, debole, quasi impercettibile con sensazione che il cuore cesserà di battere se non ci si muove. In contrapposizione a Digitalis e Aconitum che invece temono che il suo cuore cesserà di battere al minimo movimento. Gelsemium si muove, Digitalis e Aconitum non osano fare un gesto.


15) Apparato urinario.

Disturbi del tratto urinario a fronte di una causa prevalentemente emozionale o nervosa.


16) Apparato muscolo-scheletrico.

Paresi e paralisi. Dolori muscolari con spasmi. Nevralgie. Dolori reumatici.


17) Arti.

Il rimedio si rivela efficace nei casi di paresi e di paralisi i cui sintomi sono: debolezza, tremore ed incoordinazione degli arti al punto tale che il soggetto trema e lascia cadere gli oggetti dalle mani.

18) Sintomi generali. Iperestesia. Astenia. Iperidrosi.


Dosaggio


In tutti i casi diluizione da 5 a 7CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.

Se utilizzato come rimedio di terreno o per curare nel profondo gli stati cronici, può essere prescritto a diluizioni più alte, fino alla 10.000CH in monodosi molto distanziate tra loro.



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